MALESIA 2005 |
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NAVIGAZIONE COSTIERA IN MALESIA
IL DIARIO DI BORDO MALAYSIA - THAILANDIA 6/20 marzo 2005
Partiti da Milano su rotte diverse (Bangkok e Kuala Lumpur) sbarchiamo a Bangkok la mattina del 7 marzo. Il viaggio è stato lungo ma piacevole per tutti.
Ci si ritrova nel primo pomeriggio nella hall dell’albergo da dove Nicoletta ci accompagnerà per due giorni alla scoperta della città che lei ben conosce.
La curiosità è tanta che non si percepisce la stanchezza del viaggio.
Si vedono i templi, il Budda di smeraldo e si fa una passeggiata lungo il bellissimo portico affrescato del Ramayana. Il tempo è buono, il caldo anche se afoso è accettabile.
Al pomeriggio piacevole passeggiata con il long-tail (tipica barca locale) attraverso i canali della città. Sono molto belle e pittoresche le case sulle palafitte, si percepiscono i profumi dei fiori e delle piante e si riesce anche a fare shopping da una “indigena” che si avvicina con la sua barchetta con fare molto garbato e gentile.
Aperitivo allo splendido Royal baryes e cena allo Shangri La, posto molto gradevole con vista meravigliosa sul fiume con i grattacieli che lo circondano e finalmente in albergo per una solenne dormita.
08/03 Prima tappa al Teak Mansion, Reggia tutta di legno di architettura coloniale della metà dell’800 e successivamente visita full immersion al quartiere cinese raggiunto con i simpatici tuk tuk (taxi) nel caotico traffico della città. Le stradine del mercato cinese sono affollatissime e straripanti di negozietti di chincaglieria, tessuti, cibo, elettrodomestici, di tutto di piu’. La frenesia dello shopping ci assale e ci stordisce. Ritorno in ferry al Wat Pho per la visita al gigantesco Budda d’oro e rientro in albergo per il ritiro dei bagagli e partenza in aereo per Penang dove si chiude la serata alla discoteca dell’albergo.
09/03 Imbarco alle 8,30 sul Langkhawi ferry e dopo 2,30 di traversata si arriva finalmente al Royal Yacht Club di Langkhawi dove ci attende la nostra barca Gibsea 43 dal nome esotico Putri Dayang.
Langkawi si trova sul confine con la Thailandia, tra lo stretto di Malacca e il Mare delle Andamane.
La barca di Sunsail è senza particolari caratteristiche, per il momento sembra il solito plasticone da charter. E’ pero’ dotato di un barbecue!!!
Check-in e poi cambusa al Centro Commerciale ben fornito e soprattutto molto economico (Langkhawi è porto franco) con scorta di 200 litri di acqua minerale visto il gran caldo. Nel pomeriggio passeggiata e acquisto di frutta e verdura nel pittoresco mercato di Kuah (città principale a Sud/Est dell’isola).
10/03 Completato l’equipaggio con l’ultimo arrivato (siamo in 9) siamo pronti a salpare. Si consegnano i passaporti per espletare le formalità per l’uscita Malaysia/Thailandia con appuntamento a Pantai Kok per la restituzione.
Si lascia il Royal Club Nautico: meta il Lago di Tasik (isola della fanciulla incinta, che secondo il folclore locale queste acque sono miracolose per le coppie che desiderano figli). Navighiamo nel canale a W di Pulau Dayang Bunting tra isolotti ricchi di vegetazione e ci infiliamo a S nello stretto canale tra P. Dayang Bunting e P. Betru Merali/Pulau Kokus. Siamo circondati da pinnacoli di roccia carsica coperta di giungla con le aquile pescatrici che volteggiano sopra di noi.
Imbuchiamo il canale esterno a P: Gubang Darat e ci ormeggiamo. L’acqua del mare è molto calda (29° ) ed è di un bel colore verde giada, è però opaca per via del fondo detritico e delle maree. Il caldo invoglia qualcuno a fare il bagno, ma dopo la vista dei vermocani nessuno si butta più.
Si decide di andare in tarda serata al Lago per una prima esplorazione. Ci si va con il tender, ma le avverse condizioni costringono metà dell’equipaggio a sbarcare su un’unghietta di limo completamente circondata dalla giungla. Verranno recuperati più tardi infangati e stremati, mentre gli altri proseguono verso la splendida baia dove la bassa marea scopre una lunga distesa di fondo marino dove famigliole di piccoli macachi con i loro cuccioli spennacchiati sono impegnati in un happy hour a base di piccoli molluschi. Gli alberi della giungla sono pieni di balzi e grida, si intravedono grossi primati che piegano i rami, gli scoiattoli saltellano qua e là indisturbati. Ci siamo solo noi, l’atmosfera è magica, si fa tardi e i rumori della giungla sembrano aumentare.
Ci ritroviamo tutti sulla Putri Dayang all’ora di un rosso e splendido tramonto, dove regna una calma assoluta che promette una notte di quiete.
11/03 La mattina, tutti insieme gita al lago, questa volta purtroppo non siamo soli, ci hanno preceduto altre barche di turisti (meglio era con le luci della sera!). Sul pontile ci vengono incontro le scimmiette molto dispettose. Ci addentriamo nella foresta per raggiungere il Lago: non siamo accolti da Indiana Jones ma ci troviamo un imbarcadero con pedalo’ a energia solare sul quale due dell’equipaggio decidono di fare una gita romantica. Ci tuffiamo per un bagno ristoratore nel lago circondato da fitta vegetazione.
Nel primo pomeriggio rotta su Pantai Kok per il recupero passaporti con una piacevole sosta sulla spiaggia dell’isola P.Singa Besar. L’isola è coperta di foresta tropicale e mangrovie. Arrivo in serata alla Marina di Bwran Bay, Telata, dove passeremo la notte, ma prima troveremo il tempo per salire alla sommità del Monte Machinchang (709 mt). C’è una ovovia e un percorso di passerelle che offre una vista mozzafiato sull’isola di Langkawi, sulla foresta tropicale e sulle isole della Thailandia poco più a nord. L’aria è piacevolmente fresca.
Al rientro veloce rifornimento di frutta e verdura spettacolare.
12/03 Rotta su Ko Butang (Thailandia). 35 miglia con mare calmo e poco vento. Si va quasi sempre a motore, ormeggio nel canale tra Ko Rawi e Ko Butang di fronte a una spiaggia bianca che in bassa marea si scopre quasi completamente. Giro in tender fino allo sbocco del canale dove la corrente “frigge” molto e quindi rientriamo alla barca. Il reef è molto bello, ci sono conchiglie di tutti i colori, tridacne viola, verdi, blu, anemoni di mare, pesci coniglio, murene, ricci con spine lunghissime e minacciose, stelle marine multicolori. Siamo tutti sparpagliati a curiosare e per la meraviglia ci chiamiamo l’un l’altro. Sulla spiaggia candida incorniciata dalla verde foresta che si alza verso il cielo corrono numerosissimi e teneri paguri.
La Croce del Sud ci augura la buona notte, vicino a noi i pescherecci raccolti per la notte sono una collana di luci.
13/03 Ci svegliamo con una bellissima giornata di sole, l’umore dell’equipaggio è sempre alto, e prima di salpare è d’obbligo un bagno nell’acqua cristallina.
Ci imbarchiamo e ci spostiamo dietro la punta S/E di Ko Butang, navighiamo a vela tra le infinite isole e diamo ancora in serata alla lunghissima spiaggia a W di Ko Adang.
L’ormeggio è sempre un po’ difficoltoso per via del reef e della bassa marea, intanto cala un meraviglioso tramonto.
14/03 Finita una prima esplorazione mattutina facciamo vela “a motore” per Ko Lipe e diamo ancora. In realtà ci attracchiamo ad un gavitello di fianco ad alcuni pescherecci che più tardi ci invoglieranno a raggiungerli per chiedere del pesce. Parte infatti una spedizione con il tender per raggiungere i pescatori che molto gentilmente ci regaleranno cinque tonnetti che cucineremo sul barbecue!!
Intorno a noi una enorme piscina naturale azzurra e cristallina ci invita a tuffarci per raggiungere a nuoto la spiaggia accecante orlata di palme.
Nel pomeriggio ci si divide per escursioni diverse. Chi a piedi percorre il villaggio inaspettatamente molto abitato e animato, chi con il tender fa una spettacolare circumnavigazione dell’isola.
Ultimo bagno serale e cena a lume di candela in un ristorantino sulla spiaggia. E’ una serata come tante bellissima e anche ventilata. Al ritorno col tender, il mare è tutto uno scintillio di plancton e i calamari sembrano dei fari.
15/03 Bagno con comodo e verso metà mattina si parte da Ko Lipe (a propostito Ko significa isola in Thailandese, mentre Pulau significa isola in malese) e si fa rotta su Ko Tarutao. Breve sosta pranzo tra Ko Tanga e Ko Chuku, che è una bellissima spiaggia bianca di corallo con un bellissimo arco di pietra. E’ molto suggestiva anche perché siamo solo noi a godercela. L’acqua è caldissima, si vedono molti pesciolini colorati e curiosi, ma c’è anche molta corrente. Sarà l’ultima barriera corallina che vedremo.
Verso sera, dopo tre ore di navigazione a motore, perché il vento è sempre nullo, arriviamo a Ko Tarutao e diamo ancora davanti al faro di Atotalo Melaka, vicino ad una magnifica spiaggia per metà scoperta dalla bassa marea. Sbarchiamo col tender immersi nel rosso del tramonto in un paesaggio lunare dove ci fermiamo per la cena in un ristorante dove gustiamo un’ottima tempura.
L’isola, che può accogliere molti turisti nei bungalow, per via delle notizie che hanno avuto sullo tsunami (di cui però non si vede traccia) è pressoché deserta.
16/03 La mattina presto visita con una Long Tail Boat (barca locale un po’ simile alla nostra gondola) alla Fattoria dei coccodrilli (ma di coccodrilli nemmeno l’ombra) La grotta è lungo un tunnel allagato con passerelle di legno galleggianti da dove possiamo vedere stalattiti e stalagmiti che sembrano cristalli. Ci sono anche dei pipistrelli.
Fuori c’è un sole caldo, il rientro è lento tra i canali di acqua color giada bordati di mangrovie.
Dopo lo shopping nei vicini negozietti imbarco sulla nostra Putri Dayang ed in mezzo ad un canale di isole si fa rotta verso Langkawi con meta al Hole in the Wall (una quinta di pareti di roccia con una apetura nel mezzo). Ormeggiamo in mezzo al canale e andiamo in esplorazione col tender. Ci fermiamo a comprare pesce in una Fish Factory galleggiante che cucineremo sul barbecue.
La sera è piena di stelle e le sagome delle colline sono avvolte nella penombra della foresta. L’aria è un po’ afosa, il silenzio è assoluto. Un' altra notte di quiete nel “buco”.
17/03 Intera giornata all’Hole in the Wall. Si decide di andare a vedere la Bate Cave, una passeggiata a piedi tra le mangrovie dove si cammina, anche qui, su delle passerelle che ci consentono di non affondare nel fango. Un varano passeggia indisturbato fra infiniti granchietti dalla chele coloratissime.
Proseguiamo l’esplorazione del canale (fino a ridotta scorta di carburante) tra infinite e interminabili mangrovie abitate da scimmiotte e piccoli trampolieri sotto un sole cocente e senza un alito di vento alla ricerca di un po’ d’ombra.
Verso il ritorno sosta termica ad un pontile dall’aria invitante, infatti ci troviamo in un delizioso e pittoresco ristorante su palafitte tra le mangrovie (il Barn Thai con aria condizionata!!) che ci induce a trattenerci per un gustosissimo e raffinato pranzo non previsto ma assai gradito. Soddisfatti si riprende la marcia per fare un po’ di carburante.
Ritorniamo alla barca per un po’ di ristoro e attendiamo il tardo pomeriggio per un giretto al “eagles point”. Vediamo le aquile che volteggiano numerose nel cielo e ci precipitiamo sul fedele gommone a prendere gli avanzi di pesce della sera prima.
Nel centro dello stagno c’è una piattaforma dove lasciamo il cibo e ci nascondiamo fra le mangrovie, ma le aquile snobbano il nostro cibo e se ne vanno!!! Un successivo tentativo con noccioline al pollo (che per dieci giorni nessuno di noi ha apprezzato) non sortisce esito migliore.
Siamo scoraggiati e stiamo per rientrare un po’ delusi, ma arriva inaspettatamente una velocissima barca con turisti che spargendo pastura per i pesci attraggono le aquile che arrivano in frotte per banchettare con i pesciolini richiamati dalla pastura.
Ritornata la calma recuperiamo i nostri avanzi ignorati (compreso le micidiali noccioline di pollo) depositati sulla piattaforma e sempre col nostro infaticabile tender usciamo dal Hole in the Wall per un giretto immersi nell’ultima luce del tramonto. La sera è splendida come sempre, sarà l’ultima in rada.
18/03 Rientro alla base del Royal Yacht Club di Langkawi per riconsegnare la barca il giorno successivo.
La giornata sarà dedicata quasi esclusivamente allo shopping, visto che staremo a terra sino alla partenza. Ci sguinzagliamo nei vari Centri Commerciali, dove troveremo anche refrigerio, poi una pausa pranzo e relax in barca e un bagno refrigerante nella piscina della marina. Concluderemo la serata a cena in un simpatico ristorante indiano.
19/03 Riordino della barca, bagagli, ultimi acquisti e............... imbarco (di altro genere) per il rientro.
Stupenda e rilassante vacanza.
La nostra navigazione prevedeva una crociera quasi costiera di tutto riposo durante la quale abbiamo percorso solo 140 miglia di cui una cinquantina soltanto a vela. Tuttavia affrontare acque nuove non è mai un problema banale, anche quando le informazioni preliminari raccolte in precedenza fossero del tutto tranquillizzanti.
Nel caso nostro si sapeva che avremmo trovato venti piuttosto moderati da NE, cioè dalla costa rispetto a cui saremmo stati sottovento. Il mese di marzo è alla fine della stagione del monsone di NE, che comincia ad attenuarsi e a presentare qualche variabilità, in attesa di essere sostituito alla fine di aprile con quello di SW, forte e carico di pioggia, con condizioni poco favorevoli al relax.
Le sorprese, relative, sono venute dall'insieme esotico delle condizioni ambientali, nessuna peraltro individualmente strana o particolarmente inattesa.
Faceva molto caldo, ma eravamo a soli 6 gradi di latitudine Nord! Il sole a mezzogiorno era proprio sopra la testa e la durata del giorno proprio di 12 ore. Alba e tramonto erano molto brevi.
Abbiamo iniziato a navigare con la massima escursione di marea, piú di 3 metri, che si sono ridotti a 1 alla fine della crociera, mentre le correnti, salvo in alcuni passaggi, non superavano il nodo di velocitá.
Piú preoccupante si è rivelata la torbiditá dell'acqua, che nella parte malese del percorso non lasciava vedere oltre i 20 cm. di profondità.
Ai reef corallini ci siamo avvicinati con grande prudenza: ci preoccupava soprattutto la difficoltà di individuare, in un'acqua già piú limpida di quella malese, ma stranamente non del tutto cristallina, le teste isolate del corallo sorgenti all’improvviso da fondali anche piú profondi di 10 m..
La nostra soluzione é stata quella di restare comunque almeno a un centinaio di metri dal bordo visibile del reef, accettando perciò di ancorarsi in acque piuttosto profonde e controllando poi col gommone di aver individuato correttamente il limite del reef.
Non abbiamo neppure pensato di inoltrarci nella foresta che arrivava, bellissima e misteriosa, fino sull’orlo del mare, a scanso di incontri con insetti, rettili e scimmie dispettose cui non saremmo stati preparati.
Vengono in mente le nozioni apprese con riconoscenza e rispetto da tutta la letteratura dei navigatori oceanici.
In assenza di guide alla navigazione costiera piú complete di quella, peraltro meritoria, scritta dalla Sunsail con molti dettagli sui ristoranti, ci siamo fidati delle precise carte ufficiali con grande uso di navigazione tradizionale: molto facilitata dalle caratteristiche delle coste alte e ben riconoscibili si é confermata un metodo preciso e veloce.
A mio parere permette di "sentire" molto di piú l'ambiente e di percepire meglio e con maggior continuitá la propria posizione rispetto alla navigazione col solo GPS, che abbiamo comunque usato saltuariamente come verifica e controllo.
Molto interessante un lungo tratto percorso sulla costa orientale di Langkawi attraverso uno stretto e tortuoso canale navigabile tra coste scoscese e frequentato da veloci traghetti tra estesi bassifondi. Qui abbiamo navigato facendo uso esclusivo dei molti allineamenti disponibili, sia per tenere la rotta che per determinarne le variazioni.
I venti si sono rivelati generalmente piú leggeri e variabili delle nostre aspettative e quindi abbiamo sfruttato molto il motore e spesso anche l'autopilota.
I responsabili locali della societá di noleggio si erano raccomandati calorosamente che non perdessimo il gommone, che non lo bruciassimo col barbecue e che non ci avvicinassimo troppo al reef per non andare a scogli. Non una parola su maree, correnti, ancoraggi profondi e passaggi difficili: e sono poi rimasti stupiti che non avessimo avuto problemi e che, in nove!, non avessimo litigato!
Per finire una nota sulla barca: un Oceanis 43, con randa steccata, sulla quale non ci facevamo comunque illusioni. Di abitabilitá adeguata per i climi caldi e le crocierine, non ci ha dato problemi, come sopra accennato, ma non ci ha neppure impressionato per le qualitá nautiche.
Nanni Acquarone
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