Royal
Tasmanian salomon bicentenary van diemens land circumnavigation
1998 |
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"La porta dell'Inferno" (Hells Gate) è il nome di questo ingresso
di un golfo molto esteso,sulla costa ovest della Tasmania, caratterizzata
da forti venti e relativi frangenti.
Il Royal Yacht club di Hobart (Tasmania, Australia) ha organizzato,
per la quarta volta, un giro dell'Isola in flottiglia. Quest'anno
la manifestazione ha avuto un sapore particolare perché è stato
commemorato il duecentenario della prima circumnavigazione dell
isola, a scopi cartografici, effettuata dagli Inglesi, al momento
della presa in possesso della Tasmania. Per sottolineare l'evento,
il Royal Yacht Club ha aperto le iscrizioni a 70 barche (monoscafi
oltre i 10 m) e alle Tall Ships a conclusione della Cutty Sark Tall
Ship Race. Oltre alla navigazione in flottiglia, sono state organizzate
manifestazioni collaterali, dalla grande Parata di apertura, a feste
di tutti i tipi e a visite nell'interno per i partecipanti. L'atmosfera
che si respira in questo tipo di manifestazione è di grande amicizia
e fratellanza fra navigatori di tutte le età e nazioni, e la manifestazione
è stata un grande successo.
Oceani 3000 è stata a bordo del Rhona II, un 60 piedi di legno
armato a goletta con rande auriche, varato nel 1942 e mantenuta
completamente come da origine.Poiché la barca veniva affittata solo
con equipaggio, anche per le regole della regata che prevedono uno
skipper locale a bordo, Oceani 3000 ha considerato che comunque
l'esperienza, anche se un po' al di fuori dei suoi canoni, valeva
la pena di essere vissuta.
Hanno partecipato 12 Soci, che si sono divisi in tre tappe
Rhona-H è una goletta a rande auriche del '46, mantenuta come
d'origine, anche gli interni (era adibita alla pesca...) per chi
ama la vita spartana.
L'esperienza è stata interessante ed ha mostrato che, al contrario
di quello che ci si poteva aspettare, la confidenza con il mare
dei locali non è così grande, tanto che il numero di giorni di vela,
malgrado il buon vento, è stato inferiore alle aspettative.Anche
l'incontro con l'equipaggio non a sortito quella solidarietà e quell'affiatamento
che ci aspettavamo, forse per la diversa matrice culturale.
I posti sono splendidi e certamente valgono la pena di una visita,
che la prossima volta speriamo possa essere fatta con una barca
condotta da noi stessi.
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