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Isole del Capo Verde - Canarie '97
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Relazione tecnica

Dal punto di vista velico, ci siamo trovati in un'area dominata dagli Alisei nella parte più a Nord, mentre le duecento miglia più prossime alle Isole del Capo Verde risentivano in questa stagione della presenza della convergenza tropicale (ITCZ), centrata un centinaio di miglia più a sud, che apportava tempo umido e coperto e venti un po' più leggeri dalla stessa direzione degli Alisei.

Queste condizioni erano ben rappresentate nelle Pilot Chart ed erano corrispondenti alle nostre aspettative.

I venti sono stati in realtà un po' pi&ù leggeri durante la prima tappa e più tesi durante la seconda.

Il mare risentiva talvolta di un'onda lunga proveniente dalle depressioni che correvano molto più a Nord, all'altezza del 45° parallelo (le Isole sono tra il 15° e il 18° N). L'onda non ha mai infastidito, tranne che tra Hierro e Gomera in condizioni di assenza di vento.

La strategia della navigazione prevedeva nella prima tappa una breve giornata di acclimatazione tra Tenerife e Gomera e una navigazione diretta con venti al lasco fino alle più occidentali delle Isole. Quando al terzo giorno ci si è accorti della perdita dell'elica, si è fatto rotta su Sal, la più orientale, per sicurezza, ma in pratica la direzione generale è rimasta la stessa.

Alcune calme hanno fatto temere dei ritardi, in seguito ricuperati.

La parte iniziale della seconda tappa si è svolta tra le Isole oltre che per turismo anche per la necessità di fare rifornimenti a Sao Vicente, non essendo disponibili a Sal altro che acqua e gasolio. Ciò ha consentito una prima presa di contatto con la barca in condizioni di bolina.

Da Sal, viste le cattive qualità boliniere riscontrate, la bolina è stata ottimizzata tenendo conto delle indicazioni di percorso reale del GPS (non esistevano strumenti oltre alla bussola, non correttamente compensata). Il vento calava con regolarità durante la notte consentendo dei recuperi di strada a motore effettuati quasi contro vento e mare.

Sono state tenute mure a dritta per quattro giorni e rotta media 350° nella speranza che il vento vicino alle Canarie girasse un poco verso N, cosa che si è poi verificata e che ha consentito di cambiare mura e rotta a circa 70° negli ultimi tre giorni con guadagno netto di strada.

La condizione della barca era corrispondente a quella necessaria per una crociera costiera con soste in porto o all'ormeggio ogni sera. Questo corrisponde in genere anche alle altre nostre precedenti esperienze con barche a noleggio.

E' meglio sorvolare sulla qualità della parte velica, e in genere sull'attrezzatura, che abbiamo comunque rinforzato con il trasporto di circa cento chili di materiale dall'Italia.

La perdita dell'elica, unico incidente tecnico di rilievo, non è invece secondo noi da attribuire ad altro che a fatalità, essendo stata specificatamente verificata dal noleggiatore prima della partenza ed essendo stata persa in pieno Oceano.


È meglio avere due grossi frigo o il tavolo da carteggio?

Sei pompe di sentina o i teli anti rollio?

Queste domande, ed altre simili, mi sono posto più volte durante la tappa della nostra ultima crociera, da Capo Verde alle Canarie.

Tranquillizzatevi !. Questa non ù la solita lista di tutti i requisiti, caratteristiche e pregi che la Barca a Vela Ideale deve possedere. - So molto bene infatti che, tutte le volte che si affronta questo argomento, le conclusioni si riducono ad una di queste due: - La barca ideale non esiste, e se anche esiste, costa troppo !.

Quelle che intendo esporre sono molto più modestamente alcune riflessioni riguardo al problema della scelta di una barca per crociere come quelle che Oceani 3000 ha organizzato, ed intende continuare ad organizzare.

Salvo rare eccezioni, l'unica via per disporre di una barca per crociere di questo tipo è; noleggiarla. Ed è di questa categoria di barche quindi, che intendo parlare.

Ma esiste poi la categoria delle barche da noleggio ? - Non sono forse barche come tutte le altre ?

In parte si, questo è vero. Ma non sempre. Esistono infatti alcune barche che sono state progettate appositamente per il noleggio, in qualche caso direttamente commissionate ai principali produttori da grandi compagnie di charter.

E con questo ? - Sono per caso state progettate male, o costruite senza criterio ? - Tutt'altro, esse sono invece progettate con estrema attenzione e cura, per assolvere efficacemente alla funzione per la quale sono state ideate, e cioè, e questo è il punto, le seguenti:

1. Una vita utile di 5 anni circa, senza manutenzione, dopo di che esse vengono di solito vendute.

2. Un utilizzo in crociere nelle quali, di norma e con poche eccezioni, si passa la notte in porto, ormeggiati ad un pontile.

3. Uno stile di navigazione standard per lo più basato su navigazioni costiere brevi, con condizioni di vento e mare buone. (Non dimentichiamo che è espressamente vietato dai normali contratti di noleggio uscire dal porto con vento superiore a forza 4)

4. Una sistemazione degli interni che offra il maggiore comfort possibile, nelle condizioni di utilizzo viste sopra, naturalmente.

In perfetta coerenza con tali specifiche di progetto, le barche di questa categoria sono facilmente riconoscibili per la presenza, in tot od in parte, delle seguenti soluzioni progettuali:

1. Randa rullabile all'interno dell'albero, priva di stecche, e con un taglio pensato per renderla avvolgibile su un cilindro e non per la l'efficienza aerodinamica. Le prestazioni di bolina sono mediocri in circostanze favorevoli, e molto peggiori in condizioni di vento teso o forte.

2. Chiglia a pescaggio ridotto, molto comoda nei porti, guarnita o meno da alette laterali dal dubbio effetto. Non è insolito constatare angoli di scarroccio assai generosi.

3. Linee d'acqua larghe e tozze, con prue piatte che battono con violenza sull'onda, anche moderata, smorzando rapidamente l'abbrivo.

4. Serbatoi d'acqua e carburante sovradimensionati, disposti dove è possibile, senza tener conto della distribuzione dei pesi. La barca da noi utilizzata, un 51 piedi, è capace di 1000 litri d'acqua, di cui 500 ben a pruavia dell'albero, e 600 litri di gasolio, divisi in due serbatoi laterali comunicanti, i quali, con la barca sbandata, funzionano egregiamente da anti-ballast , travasandosi il contenuto nel serbatoio sottovento.

5. Presenza di numerosi osteriggi, che aumentano i problemi di tenuta in caso di mal tempo. Mi duole ancora oggi la schiena nel ricordare che dopo appena 24 ore di navigazione di bolina la mia cuccetta era completamente allagata, e tale è rimasta per tutta la crociera.

6. Predominanza nei dettagli di arredamento degli interni di soluzioni comode quando la barca non naviga, quali ad esempio:

7. Tavolo da carteggio sacrificato, in alcuni casi assente ! ( Ebbene si, sulla nostra barca sostituito da due immensi quanto inutili frigo !)

8. Sovrabbondanza delle apparecchiature considerate essenziali per una comoda vita di porto (4 pompe di sentina doccie, due di sentina, due in parallelo per l'acqua potabile, ..), accompagnata dalla carenza o l'assenza di tientibene, teli anti rollio alle cuccette, ripiani e superfici d'appoggio con bordi a prova di rollio.

E la lista potrebbe continuare, ma penso di avere chiarito il mio punto di vista !

Ma allora, quali conclusioni ? - Evitare il noleggio ? - Subire la situazione, magari scendendo a compromessi anche per ciò che riguarda la sicurezza ?

No, per fortuna tutto ciò è evitabile, agendo con attenzione e, ebbene si, pignoleria, durante la delicata fase della trattativa con i broker per la scelta della barca. La recente esperienza ci servirà, io credo, da guida preziosa per le prossime iniziative.


Luca


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Oceani 3000
Tel/Fax: +39-02-26147380
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