Madeira
1999 (già Azzorre 1999) 31/7/99 - 4/9/99 |
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PARTECIPANTI:
I tappa (31/7 - 10/8): Roberto Oberti (skipper), Cristina Lombardi
(secondo), Pierfrancesco Amoroso, Edoardo Ceccuti, Dario Chistolini,
Pietro Longo, Mariella Olivani, Emilio Santandrea, Renato Serafini
II tappa (10/8 - 17/8): Luca Buraggi (skipper), Cristina Lombardi
(secondo), Concettina Azzolina, Dario Chistolini, Claudio Nucci
III tappa (17/8 - 24/8): Umberto Zamaroni (skipper), Guido Ronchi
(secondo), Nanni Acquarone, Giulio Camagni, Augusto Panini, Mariele
Portocalschi, Patrizia Sola, Lella Ronchi, Andrea Zamaroni
IV tappa (24/8 - 4/9): Nanni Acquarone (skipper), Guido Ronchi
(secondo), Maria Fossati, Eric Minetto, Mariele Portocalschi, Ferdinando
Superti Furga, Lionello Superti Furga, Federico Vigevani.
BARCA:
Julia, Bavaria 50, vetroresina, 15m., sloop.
Un primo resoconto (5/9/99)
La crociera doveva raggiungere le Azzorre, visitarle e tornare
in Portogallo a Villamoura, sulla costa dell'Algarve da cui sarebbe
partita.
Un ritardo in partenza dovuto alla necessità di mettere a punto
alcune regolazioni della barca, non perfettamente a punto, e la
persistenza di venti contrari, assolutamente fuori stagione, hanno
portato a un cambiamento della meta del viaggio.
La prima tappa ha dovuto infatti ritornare in Portogallo, a Lisbona,
dopo essere giunta a 400 miglia dalle Azzorre, per non rischiare
di far rimanere a terra i partecipanti della seconda tappa.
Questi hanno accettato di modificare la zona di crociera rimanendo
lungo la costa portoghese a sud di Lisbona e rientrando poi nella
capitale per consegnare la barca ai partecipanti alla terza tappa.
Nel frattempo era stato possibile organizzare per questi ultimi
e per quelli della quarta tappa un programma alternativo oceanico
che mantenesse le aspettative di navigazione o addirittura le incrementasse.
Infatti la terza tappa ha portato la barca a Madera, 600 miglia
a sud ovest, e la quarta tappa l'ha riportata a Villamoura, con
un percorso di poco più lungo.
Sono stati incontrati venti piuttosto forti, tranne che nella terza
tappa, e condizioni abbastanza dure di navigazione.
Non si sono verificati incidenti e, salvo episodi di mal di mare
e la mancanza di qualche valigia, persa nel caos di Malpensa e ritrovata
troppo tardi, la serenità e l'allegria sono regnate a bordo durante
tutte le tappe.
Un resoconto più dettagliato verrà pubblicato in seguito.
Le condizioni di navigazione
Come anticipato la situazione meteorologica non è stata normale,
infatti l'anticiclone delle Azzorre non si è prolungato, come fa
normalmente, fino al mediterraneo, ma è rimasto confinato sulle
isole, per estendersi poi con una punta verso l'Inghilterra.
Questo ha creato una situazione di venti occidentali, nella prima
metà della crociera, e, con la complicità di una bassa pressione
che si è poi posizionata stabilmente sulla penisola iberica, venti
da nord e nord est più persistenti e forti lungo le coste africane,senza
interrompere però il flusso da nord degli "alisei portoghesi" lungo
le coste del Portogallo.
Una serie di forti perturbazioni che sono passate a nord e un ciclone
tropicale che si è formato a sud completano il quadro della situazione,
che non si è stabilizzata neppure nella seconda parte del mese,
finendo addirittura col regalarci delle nebbie fitte lungo la costa
dell'Algarve a inizio Settembre.
Nella nostra zona di navigazione siamo però stati in grado di evitare,
anche grazie alle scelte fatte, il tempo peggiore, rimanendo per
la maggior parte del tempo con venti inferiori a forza 6.
La barca
Tutto sommato una barca commerciale buona e in ottime condizioni
(aveva circa 40 ore di motore e 120 miglia di percorso effettuate
al momento della presa in carico!).
Essendo appunto una barca commerciale mancava di una serie di dettagli
non trascurabili per il confort durante le traversate oceaniche:
niente teli antirollio, pochi appigli, lifeline poco utilizzabili,
niente cintura per il cuoco, niente vele di rispetto, altoparlanti
dell'impianto stereo sistemati sotto le bussole!!! (subito da noi
rimossi), ecc.
Più rilevante il fatto che lo scafo si torceva, anche durante le
andature in poppa, con scricchiolii così forti, anche se probabilmente
non pericolosi, da disturbare seriamente il sonno, nonché la tranquillità
degli occupanti. Peraltro la robustezza della costruzione era di
gran lunga migliore di quella dell'Oceanis 510 utilizzato per la
crociera delle Isole del Capo Verde.
La carena piatta comportava una navigazione di bolina molto più
accurata e meno stretta di quella che sarebbe stata possibile, a
causa dei continui colpi che altrimenti la carena avrebbe subito
sbattendo contro le onde, anche di piccola altezza.
La velocità nelle altre andature è stata invece del tutto eccezionale,
avendo consentito di raggiungere e mantenere a lungo punte superiori
ai 9 nodi.
Le dotazioni per la navigazione erano:
2 bussole di via
2 ecoscandagli
strumentazione della velocità e del vento
barografo
radar
GPS
radio ricevente SSB
VHF
autopilota
Dotazioni di sicurezza
Mancavano alcuni razzi di segnalazione per ritardi burocratici
(la burocrazia portoghese è superiore a ogni aspettativa).
La barca era dotata di canotto autogonfgiabile e di cinture di
sicurezza individuali autogonfiabili. Noi ne avevamo portate altre
tre, oltre a quelle possedute in proprio da alcuni di noi.
EPIRB della barca a 406 e 121,5 Mhz
EPIRB di ricerca a 121,5 Mhz
Norme di sicurezza a bordo
Venivano seguite scrupolosamente le seguenti norme:
legarsi di notte, sempre, e rimanere legati per qualunque operazione
(anche la pipì!)
legarsi di giorno con mare e vento forte (a giudizio dello skipper:
non ci sono limiti inferiori!)
legarsi quando richiesto prima di uscire dall'interno della barca
riflettere su cosa si deve fare, prima di uscire all'esterno
mantenere le cinture più corte possibile
non agganciarsi a sartie fisse o volanti!
tenere indossate le scarpe, sempre, anche in acqua.
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