LE
BALENE NEL MAR DI CORTEZ |
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A BORDO DI WIN WALKER I
29 Febbraio - Prima di imbarcarci decidiamo di attraversare il deserto e, da LaPaz, ci dirigiamo, in auto, verso Cabo San Luca, la punta più meridionale della penisola di California. Vediamo migliaia di cactus, lungo la statale 19 e finalmente arriviamo in vista dei bellissimi faraglioni di Cabo San Lucas: peccato che la cementificazione selvaggia (tipo Las Vegas) ha ormai soffocato la cittadina e rovinato l’ambientazione.
1 Marzo - Torniamo verso LaPaz lungo la statale n. 1, più lunga ma con belli scorci sul mare di Cortez. Facciamo uno spuntino in una capanna, dove una gentile messicana ci serve gamberi fritti, dolce di cocco e datteri: ne facciamo provvista per la navigazione.
2 Marzo - Finalmente in mare! Veleggiamo verso la caleta tra l’isola Santo Spirito e l’isola Partida, con un bel sole ed un vento al lasco; ancoriamo, salutati da cormorani ed altri pennuti.
A sera, con un vigoroso aperitivo a base di rum, gin e limone festeggiamo il compleanno di Augusto.
3 Marzo – Con il solo genoa dirigiamo alla Baia di San Evaristo; le statistiche locali danno 0 mm. di pioggia a Marzo, ciononostante incontriamo un forte acquazzone che ci accompagna per buona parte della giornata. Ci vorrà una fortissima Margarita (per l’occasione: tequila, rum e limone) per scaldarci e brindare al compleanno di Lella.
4 Marzo – Ci svegliamo con un bel sole e puntiamo verso Baia Timbabichi; finalmente avvistiamo i primi sbruffi di balenottere e molti delfini e cormorani che li accompagnano dall’alto. Ormeggiamo per la colazione nella baia; arriva anche la barca di Nanni; a riva una colonia di gabbiani spolpa del pesce; scendiamo a terra a visitare la laguna, bellissima, circondata da strani cactus a cespuglio ed incastonata tra le rocce delle montagne incombenti raccogliamo belle conchiglie per BiancaMaria.
Lasciata la baia, ci dirigiamo verso Agua Verde, la nostra meta più settentrionale; vediamo imponenti balene, che sfiliamo a non più di una centinaia di metri da noi.
A metà percorso veniamo raggiunti da Miguel, pescatore conosciuto a Timbabichi, che ci porta un cesto di aragoste (vuole solo 9 dollari al kilo).
Arriviamo a sera, con un po’ di fatica vista l’imprecisione delle carte nautiche a disposizione, nella stupenda baia di Agua Verde. Assistiamo all’eccezionale, per noi, spettacolo di decine di cormorani che si buttano, continuamente ed instancabilmente in picchiata nel mare, verso riva, a pescare.
Riceviamo la visita di Nanni e Giuliano ai quali facciamo assaggiare le aragoste, preparate alla catalana, con grande perizia, da Augusto.
5 Marzo – Di prima mattina scendiamo a terra a visitare la comunità di Agua Verde: una cinquantina di famiglie che vivono in capanne di lamiere con le loro capre e maiali; ci sono anche 2 telefoni: uno alimentato a batterie solari che non riusciamo ad usare; l’altro invece, grazie ad un paio di batterie di camion funziona e così riusciamo a comunicare con l’Italia.
Ci imbarchiamo e torniamo verso sud: meta l’Isla S. Francisco.
Avvistiamo a qualche centinaia di metri un gran ribollire d’acqua: sono centinaia di delfini che viaggiano in gruppo; ci addentriamo nel gruppo e veleggiamo insieme per qualche miglia: è uno spettacolo affascinante ed indimenticabile.
Ancoriamo nella baia dell’Isla S. Francisco, con un bel tramonto e la luna piena che ci illumina la notte.
6 Marzo – Per l’ora di colazione arriviamo nella caleta El Cardonal; l’acqua è verdissima là e turchese qui: invitante; Laura, Umberto, Augusto e il sottoscritto si buttano; superato lo shock iniziale, l’acqua è proprio fredda, ci facciamo una bella nuotata.
Ripartiamo verso Caleta Lobos, con al timone Lella prima e Guido poi che, col vento in poppa, a farfalla, ci portano nella baia dove sono all’ancora un paio di pescherecci di gamberi. La presenza dei pescherecci attira molti cormorani e gabbiani che volteggiamo a decine su di noi; con Pasquale e Daniela scendiamo nel canotto e giriamo nella baia a caccia di istantanee.
Arriva un tramonto veramente spettacolare: giallo oro prima, poi rosso, poi rosa, poi viola.
Per l’ultima cena a bordo mettiamo il carbone nel barbecue e con Pasquale prepariamo delle eccellenti bistecche alla brace.
7 Marzo – Purtroppo si torna, in circa un’ora e mezza arriviamo a LaPaz. Le avvisaglie della civiltà ci aspettano: un cementificio, poi un deposito di gas, e infine siamo nella baia di LaPaz.
Un ultimo pranzo a base di gamberi e di un ottimo pesce alla brace nel ristorante della Marina Palmira e poi via, all’aeroporto.
Giulio
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